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Direttiva Green Claims

Lo scorso 24 aprile si è tenuto il trilogo relativo alla Direttiva Green Claims, durante il quale la Presidenza polacca del Consiglio ha illustrato i progressi compiuti nel negoziato.

Per quanto riguarda i punteggi aggregati e le etichette, il Parlamento europeo, nello spirito di un compromesso, ha accettato di limitarne l’utilizzo esclusivamente alle metodologie riconosciute a livello UE o nazionale, in linea con l’approccio sostenuto dal Consiglio. Le due istituzioni hanno inoltre concordato che, ogni volta che siano presentati punteggi o etichette aggregati, dovranno essere obbligatoriamente comunicati anche i tre principali impatti ambientali correlati.

In merito alla verifica delle comunicazioni, il Parlamento ha accettato la proposta del Consiglio di eliminare l’obbligo di verifica preventiva (ex ante), ottenendo però in cambio l’introduzione di una scadenza massima di 30 giorni per la verifica, applicabile soltanto in casi giustificati. Le parti hanno trovato un accordo su un considerando chiarificatore riguardante i requisiti delle Pratiche Commerciali Sleali.

Per quanto riguarda la definizione di “etichetta ambientale”, il Parlamento ha accettato di tornare alla definizione inizialmente proposta dalla Commissione europea, sostenuta dal Consiglio. È stato mantenuto anche il riferimento diretto agli standard ISO per determinate categorie di etichette ecologiche, anche se la Commissione ha dichiarato di riservarsi un’ulteriore valutazione su tale punto.

La Presidenza ha inoltre evidenziato che il tema dell’accesso alla giustizia e delle sanzioni è stato il più complesso nell'ambito del negoziato; tuttavia, è riuscita a preservare gran parte della posizione del Consiglio, facendo al Parlamento alcune concessioni relativamente all’accesso a tribunali o ad altri organismi pubblici competenti.

In generale, la Presidenza ha osservato un orientamento favorevole del Parlamento verso la semplificazione delle procedure e verso misure che favoriscano la competitività delle imprese. Il Parlamento ha infatti mostrato apertura verso una procedura semplificata invece dell’introduzione tramite atti secondari.

Inoltre, sul tema delle dichiarazioni climatiche, il Parlamento ha espresso disponibilità a raggiungere un compromesso, inclusa la questione delle emissioni residue.

Infine, per quanto riguarda l’ambito di applicazione della Direttiva, il Parlamento ha ribadito la sua posizione favorevole ad escludere le microimprese dagli obblighi relativi alla giustificazione, comunicazione e verifica delle dichiarazioni ambientali, al fine di evitare loro un carico amministrativo sproporzionato, come previsto inizialmente dalla proposta della Commissione.

La Commissione europea ha ribadito il suo orientamento verso la semplificazione e la riduzione degli oneri amministrativi. Ha espresso, come già ricordato dalla Presidenza, la sua opposizione alla rimozione totale dell’esenzione prevista per le microimprese. Inoltre, ha informato le delegazioni di aver ricevuto diverse richieste tecniche dal Parlamento europeo, a cui fornirà risposta prima della prossima riunione trilaterale.